domenica 11 agosto 2013

Mart, Rovereto: Antonello Da messina.

A cura di Ferdinando Bologna e Federico De Melis

Antonello da Messina

05 OTTOBRE 2013 / 12 GENNAIO 2014

Antonello da Messina - Ritratto d’uomo, 1475 ca. Galleria Borghese, Roma

I
l Mart e la casa editrice Electa presentano una mostra dedicata a Antonello da Messina. Si tratta del momento più importante dell’attività espositiva del Museo nel 2013, non solo per l’eccezionalità delle opere esposte, grazie a prestiti internazionali concessi per l'occasione, ma anche per l’inedita ampiezza cronologica dei confronti proposti.

Il progetto espositivo, a cura di Ferdinando Bologna e Federico De Melis (con la collaborazione di Maria Calì e Simone Facchinetti), propone un’indagine articolata e uno sguardo originale sulla figura del grande pittore del Quattrocento e sul suo tempo, attraverso lo studio degli intrecci storico-artistici e delle controversie ancora aperte, presentati in questa sede come punti di forza attraverso i quali approfondire nuovi percorsi di interpretazione critica.
Questa rilettura di Antonello da Messina non offre solo la ricerca della collocazione cronologica delle opere, l’analisi dei rapporti con i maestri a lui contemporanei, delle similitudini e delle differenze, ma è concentrata anche su una profonda analisi dell’intelligenza poetica di un artista “non umano”, come lo definì il figlio Jacobello, che ha saputo cogliere le sfumature psicologiche e le caratteristiche più intime dell’esistere.
La mostra è stata resa possibile grazie a preziose e generose collaborazioni con alcune delle più importanti istituzioni culturali nazionali e internazionali come i musei della Regione Sicilia, la Galleria Borghese di Roma, i Musei Civici di Venezia, la Fundación Colección Thyssen Bornemisza di Madrid, il Philadelphia Museum of Art e il Metropolitan Museum di New York.
La National Gallery di Washington, ad esempio, si priverà per tutto il periodo della mostra roveretana di due opere appartenenti alla collezione permanente.
Saranno inoltre esposte alcune opere non presenti nella recente retrospettiva dedicata a Antonello da Messina come il “Ritratto d’uomo” appena restaurato, proveniente dal Philadelphia Museum of Art, il “Salvator Mundi” della National Gallery di Londra, la “Madonna Benson” custodita nella National Gallery di Washington.
Il progetto sarà arricchito da un programma di eventi collaterali. In particolare, venerdì 18 ottobre, il Mart ospiterà una lectio magistralis di David Alan Brown, curatore del Dipartimento di Pittura Italiana della National Gallery of Art di Washington che, confermando l’indubbia importanza di Antonello da Messina nella ritrattistica rinascimentale e riesaminando i celebri “ritratti d’uomo”, metterà in luce le problematiche relative all’originalità dei lavori del Maestro, posti a confronto con le opere di altri artisti dell’epoca.
 
Il Mart di Rovereto invita a considerare la sorprendente attualità del progetto di  Antonello di “riorganizzazione del mondo”, mettendolo a confronto con gli esiti recenti del linguaggio artistico nella mostra parallela “L’altro ritratto”, nella convinzione che gli spazi normalmente dedicati al contemporaneo possano cooperare attivamente con la storia dell’arte del passato, in un dialogo che permetta la crescita e stimoli la curiosità, alla ricerca di quelle differenze e continuità che hanno segnato la storia dell’arte.
 
Le due mostre, allestite una di fronte all’altra, accompagnano il visitatore in un percorso culturale che accosta il ritratto nell’arte medievale e nel contemporaneo, temporalmente e stilisticamente distanti, ma vicini nell’utilizzo del simbolico quale modus narrativo per interpretare il proprio presente.
Conferenza stampa: 4 ottobre 2013, 12.00
Inaugurazione: 4 ottobre 2013, 18.00

Orari di apertura al pubblico: lunedì chiuso; da martedì a domenica 10.00 - 18.00; venerdì 10.00-21.00

Tariffe:
Intero: 13 Euro
Ridotto gruppi, giovani dai 19 ai 26 anni, over 65 anni, convenzionati: 9 Euro
Ridotto speciale per scolaresche, ragazzi dai 7 ai 18 anni: 3,50 Euro
Biglietto famiglia: 26 Euro
Ingresso gratuito: Mart Membership, bambini fino ai 6 anni, ICOM e AMACI


Antonello Da Messina,

soprannome di Antonio di Giovanni de Antonio (Messina, 1429 o 1430 – Messina, febbraio 1479), è stato un pittore italiano. Massimo esponente della pittura siciliana del XV secolo, raggiunse il difficile equilibrio di fondere la luce, l'atmosfera e l'attenzione al dettaglio della pittura fiamminga con la monumentalità e la spazialità razionale della scuola italiana. I suoi ritratti sono celebri per vitalità e profondità psicologica.
Durante la sua carriera dimostrò una costante capacità dinamica di recepire tutti gli stimoli artistici delle città che visitava, offrendo ogni volta importanti contributi autonomi, che spesso andavano ad arricchire le scuole locali. Soprattutto a Venezia rivoluzionò infatti la pittura locale, facendo ammirare i suoi traguardi che vennero ripresi da tutti grandi maestri lagunari, come apripista per quella "pittura tonale" estremamente dolce e umana che caratterizzò il Rinascimento veneto.

Bio.
Gli anni giovanili
Nacque nel 1430 circa a Messina da Giovanni d'Antonio, e da Garita (verosimilmente Margherita). Il suo primo apprendistato si svolse probabilmente tra Messina e Palermo. Intorno al 1450 circa fu a Napoli, dove secondo la testimonianza di Pietro Summonte in una lettera a Marcantonio Michiel, era apprendista nella bottega del pittore Colantonio. Qui venne in contatto con la pittura fiamminga, spagnola e provenzale, presente sia nelle collezioni reali sia nell'esempio tangibile di artisti stranieri operanti nella corte angioina prima e in quella aragonese poi. All'Antonello di questo periodo vengono attribuite dieci tavolette con Beati francescani realizzate per la pala dipinta da Collintonio per la chiesa di San Lorenzo Maggiore.
La cosiddetta Crocifissione di Sibiu, del 1460 circa e conservata al Muzeul de Artà di Bucarest, inaugurò forse uno dei temi base della sua produzione, quella del martirio di Cristo. Quest'opera in particolare riprese iconograficamente i Calvari fiamminghi, in particolare nella parte bassa della tavola, mentre nella parte superiore, in cui la disposizione ortogonale di Cristo e dei ladroni determina una tangibile scatola spaziale, dimostrando un'attenta conoscenza delle volumetria spaziale italiana. Roberto Longhi riteneva che la parte superiore della tavola di Bucarest fosse stata aggiunta qualche anno dopo, poiché le due matrici culturali tipiche del messinese, fiamminga e italiana, sono qui solamente accostate e non fuse. È invece del 1475 la Crocifissione di Anversa, conservata al Musée Royal de Beaux-Arts de Anvers.

Prime commissioni

Al 1457 risalì la prima commissione come maestro autonomo: un gonfalone per la confraternita di San Michele dei Gerbini a Reggio Calabria, imitante di quello eseguito per la confraternita messinese di San Michele a Messina. Entrambe le opere sono perdute. A questa data sappiamo che l'artista era già sposato e probabilmente già padre di Jacobello.

Nel 1460 il padre noleggiò un brigantino per andare a riprendere Antonello e la sua famiglia, i servi e le masserizie ad Amantea, una località calabrese. Forse l'artista tornava o da un periodo di lavoro in Calabria, o da un viaggio più lungo. Al 1460 circa gli viene attribuita l'esecuzione della cosiddetta Madonna Salting, in cui l'iconografia e lo stile fiammingo sono uniti a una maggiore attenzione alla costruzione volumetrica delle figure, derivata da Piero della Francesca mediato forse dall'opera di Enguerrand Quarton. Dopo il 1460 si collocano le due tavolette di Reggio Calabria con Abramo servito dagli angeli e San Girolamo penitente, esposte alla Pinacoteca civica.
Nel 1461 nella sua bottega entrò come apprendista il fratello minore Giordano, stipulando un contratto triennale. Nello stesso anno Antonello dipinse per il nobile messinese Giovanni Mirulla una perduta Madonna col Bambino.
Tra il 1465 e il 1470 circa realizzò il Ritratto d'uomo di Cefalù del Museo Mandralisca di Cefalù. Nei ritratti Antonello, a differenza degli italiani che utilizzavano la posa medaglistica di profilo, adottò la posizione di tre quarti, tipicamente fiamminga, che permetteva una più minuta analisi fisica e psicologica. Rispetto ai fiamminghi guardò meno al dettaglio e più alla caratterizzazione psicologica e umana degli effigiati. Lo schema compositivo di questo ritratto venne confermato nei ritratti successivi: il personaggio è inserito in uno sfondo scuro con il busto tagliato sotto le spalle, testa girata verso destra mentre gli occhi guardano direttamente lo spettatore, cercando un contatto mentale con lui; la luce illumina il lato destro del volto mentre il lato sinistro è in ombra. Nei ritratti successivi dispose sempre uno zoccolo di marmo in basso (un parapetto) con un cartiglio dipinto che riporta firma e data, tipico elemento fiammingo.
Innegabili sono i rimandi di Antonello ad artisti quali Petrus Christus, Hans Memling e Jean Fouquet. Riguardo al primo alcuni hanno trovato tracce di una possibile conoscenza diretta tra i due, rilevando i loro presumibili nomi tra gli stipendiati di una medesima battaglia. In particolare Antonello fu uno dei primi artisti italiani ad usare la tecnica a olio, che permetterva di stendere il colore in successive velature trasparenti, ottenendo effetti di precisione, morbidezza e luminosità impossibili con la tempera.
Negli anni successivi Antonello risalì l'Italia, toccando Roma, la Toscana e le Marche, venendo sicuramente a contatto con le opere di Piero della Francesca, dalle quali mutuò la salda monumentalità e la capacità di organizzare lo spazio secondo le regole geometriche dellaprospettiva lineare.
Nel 1474 circa Antonello si recò a Venezia, dove venne in contatto con la pittura di Giovanni Bellini.
Il Salvator mundi è la sua prima opera firmata e datata: Mille simo quatricentessimo sexstage/simo quinto viije Indi Antonellus / Messaneus me pinxit. In quest'opera l'iconografia è ripresa dai fiamminghi e in special modo da Petrus Christus. Nella prima stesura la veste del Cristo era più accollata e la mano benedicente parallela alla superficie, e successivamente Antonello rielaborò la composizione, abbassando la piega dello scollo e spostando in avanti la mano benedicente in modo da accentuare le valenze spaziali della composizione.
Tornato in Sicilia realizzò il Polittico di San Gregorio. Del 1475 è celebre il San Girolamo nello studio, conservato alla National Gallery di Londra. La scena, inquadrata in un arco di trionfo, è costruita in modo che i raggi luminosi coincidano con quelli prospettici, avendo come centro il busto e le mani del santo, che viene colto al lavoro nel suo studio, ingombro di libri e di oggetti, meticolosamente rappresentati. Oltre ai libri e ai simboli (come il pavone in primo piano) vi è anche un'indagine nella costruzione dello spazio, illuminato da diverse fonti di luce secondo l'esempio fiammingo. Nella penombra si vede il leone che si avvicina a dei porticati. Antonello eccelse anche nella realizzazione del pavimento, che ricorda molto quello della Madonna del cancelliere Nicolas Rolin di Jan van Eyck.Del 1474 è l'Annunciazione del Museo Bellomo di Siracusa, dove lo spazio è unificato dalla prospettiva (con la presenza del punto di fuga alla sinistra dell'angelo) e dalla costruzione modulare dell'inquadratura, basata sull'interasse delle colonne, oltreché dal sottile digradare della luce verso il fondo della prima stanza.
Del 1475 è l'Ecce Homo del Collegio Alberoni di Piacenza firmato e datato: 1473 Antonellus Messaneus me pinxit, appartenente alla serie di dipinti che porta lo stesso nome.
Tra il 1475 e il 1476 eseguì la Pala di San Cassiano, ora mutilata e conservata a Vienna. Di questa opera rimangono la Vergine sul trono rialzato e quattro santi a mezzo busto. Il pittore si rifece allo schema compositivo della Sacra Conversazione di Giovanni Bellini per lachiesa dei Santi Giovanni e Paolo, ora perduta, ma con un impianto più distanziato e solenne, che dava maggior respiro alla composizione. Sono però soprattutto gli effetti atmosferici creati dalla luce a unificare l'opera e rendere più naturali le figure proposte.Dello stesso anno sono: La Crocifissione della National Gallery di Londra, firmata e datata 1475 / Antonellus Messaneus / me pinxit, in cui la pacata composizione è costruita in sezione aurea dove a fare da linea marcatrice sono le acque del lago, che isolano maggiormente la figura del Cristo dal cerchio formato dalla Vergine e da san Giovanni. Dello stesso periodo il Ritratto d'uomo della National Gallery di Londra, la Pietàdel Museo Correr, il Ritratto d'uomo, detto il Condottiero del Louvre, firmato e datato:1475 / Antonellus Messaneus me pinxit e il Ritratto d'uomo della Galleria Borghese.
Tra il 1476 e il 1478 dipinse la Pietà del Museo del Prado, inserita in un paesaggio con teschi e tronchi secchi che simboleggiano la morte, mentre in secondo piano la città e il verde della natura simboleggiano la Resurrezione. L'iconografia in cui il Cristo morto è sorretto dall'angelo è di origine nordica, ma era già presente nelle opere di Carlo Crivelli; il corpo del Cristo è reso naturalisticamente, sia nel costato sanguinante che nel volto sofferente a cui fa da contrappunto la bellezza idealizzata del volto dell'angelo. Il volto del Cristo è stato probabilmente ripreso dalla piccola tavoletta del Cristo alla colonna (1476 circa) di Antonello, che oggi è visibile al Museo del Louvre.
Del 1476 circa fu il San Sebastiano di Dresda, parte centrale di un trittico smembrato (Trittico di San Giuliano); in esso l'asse del dipinto è dato dalla figura monumentale del santo, accentuata dal punto di vista ribassato, ruotata leggermente a destra. L'influenza di Piero della Francesca è evidente nella disposizione matematica degli elementi e nel pavimento scorciato in prospettiva che conduce lo sguardo verso il piazzale in fondo; al contempo Antonello rifiutò la scomposizione geometrica del corpo del santo, addolcendo i contorni; inserì inoltre la scena in un paesaggio contemporaneo, popolato di figure minuscole.

Il ritorno in Sicilia 

Dopo il suo ritorno in Sicilia, realizzò nel 1476 l'Annunciata di Palermo: Maria, assorta nella lettura è colta nell'attimo in cui l'angelo se n'è appena andato (oppure nel momento dell'interrogazione); dalla sagoma quasi piramidale del manto emerge il perfetto ovale del volto della Vergine, in cui l'asse della composizione è dato dalla verticale che va dalla piega del manto nella fronte all'angolo leggio; al contrario, il lento girare della figura, e il gesto della mano, danno movimento alla composizione. L'opera rappresenta uno dei traguardi fondamentali della pittura rinascimentale italiana. L'assolutezza formale, lo sguardo magnetico e la mano sospesa in una dimensione astratta ne fanno un capolavoro assoluto.
Dello stesso anno è il Ritratto d'uomo, detto Ritratto Trivulzio, del Museo Civico d'Arte Antica di Torino, firmato e datato, in cui l'incarnato si accorda perfettamente al colore rosso della veste. Questo ritratto impressionò anche Galeazzo Maria Sforza il quale invitò più volte Antonello nella capitale lombarda, ma senza successo.

La morte

Morì a Messina nel 1479. Nel suo testamento chiese di essere sepolto in un saio monacale. Divise la sua eredità in modo equo tra moglie e figli. La sua tomba è stata individuata a Messina nella chiesa di Santa Maria di Gesù Superiore.

A Napoli e in Sicilia non ci fu un vero e proprio seguito dell'artista: il figlio Jacobello, pure pittore, e gli artisti locali come Marco Costanzo si limitarono a riprodurre i suoi schemi iconografici senza capirne le complesse problematiche. Diversamente successe a Venezia dove la sua sintesi di forma e di "legante" luminoso fu compresa e sviluppata da artisti quali Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano e Alvise Vivarini.
Opere.
La datazione delle opere di Antonello è molto discussa e di diverse interpretazioni.
  • Virgo advocata, 1452 circa, tempera e olio su tavola, 57×39 cm, Como, Pinacoteca civica
  • Crocifissione (attr., forse riferibile a Colantonio), 1450-1455 circa, tempera e olio su tavola, 44x52 cm, Madrid,Museo Thyssen-Bornemisza
  • Vergine leggente, 1460-1462 circa, tempera e olio su tavola, 38,7×26 cm, Venezia, collezione Mino Forti
  • San Girolamo penitente, 1460-1465 circa, tempera e olio su tavola, 39,9×30 cm, Reggio Calabria, Pinacoteca Civica
  • Visita dei tre angeli ad Abramo, 1460-1465 circa, tempera e olio su tavola, 21,4×29,3 cm, Reggio Calabria,Pinacoteca civica
  • Vergine leggente, 1461 circa, olio su tavola, 43×34,5 cm, Baltimora, Walters Art Museum
  • Crocifissione, 1463-1465 circa, tempera e olio su tavola, 39×22,5 cm, Bucarest, Museo nazionale d'arte rumeno
  • Madonna col Bambino e un francescano, (recto), Cristo in pietà (verso), 1465-1470 circa, tempera su tavola, 16×11,9 cm, Messina, Museo regionale
  • Ritratto d'uomo, 1465-1470 circa, tempera su tavola di noce, 27×20 cm, Pavia, Pinacoteca Malaspina
  • Salvator mundi, 1465-1475 circa, olio su tavola, 38,7×29,8 cm, Londra, National Gallery
  • Ecce Homo (recto); San Girolamo penitente (verso), 1465 circa, tempera e olio su tavola, 19,5×14 cm, New York, Collezione privata
  • Ecce Homo, 1470 circa, olio su tavola, 40×33 cm, Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola
  • Madonna Salting, 1470 circa, tempera e olio su tavola, 43,2×34,3 cm, Londra, National Gallery
  • Ritratto d'ignoto marinaio, 1470-1472 circa, tempera e olio su tavola di noce, 30,5×26,3 cm, Cefalù, Museo Mandralisca
  • Polittico dei Dottori della Chiesa, 1470-1475 circa, olio su tavola, sembrato
    • Madonna col Bambino e angeli reggicorona, 114,8×54,5 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
    • San Giovanni Evangelista, 114,3×38,5 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
    • San Benedetto, tempera e olio su tavola, 105×43,5 cm, Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco
    • Sant'Agostino, tempera e olio su tavola trasportata su tela, 46,5×35,5 cm, Palermo, Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis
    • San Girolamo, tempera e olio su tavola trasportata su tela, 35,7×31 cm, Palermo, Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis
    • San Gregorio Magno, tempera e olio su tavola trasportata su tela, 45,5×35,5 cm, Palermo, Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis
  • Ritratto di giovane, 1472-1473 circa, tempera e olio su tavola, 27×20,6 cm, New York, Metropolitan Museum of Art
  • Polittico di San Gregorio, 1473 circa, tempera grassa su tavola, 194×203 cm, Messina, Museo regionale
  • Ritratto d'uomo, 1473-1474 circa, olio su tavola di pioppo, 35,5×25,5 cm, Londra, National Gallery
  • Ritratto di giovane, 1474 circa, tempera e olio su tavola di noce, 31,5×26,7 cm, Filadelfia, Philadelphia Museum of Art
  • Ecce Homo, 1474, olio su tavola, 36,7×28,8 cm, già Castello di Radoszewnica, collezione Ostrowski
  • Ritratto d'uomo, 1474 circa, olio su tavola, 31,5×26 cm, Vienna, collezione Schwarzenberg
  • Annunciazione, 1474-1475 circa, tempera e olio su tavola di noce, 180×180 cm, Siracusa, Galleria regionale di Palazzo Bellomo
  • San Girolamo nello studio, 1474-1475 circa, olio su tavola di tiglio, 45,7×36,2 cm, Londra, National Gallery
  • Madonna col Bambino e benedicente e un francescano in adorazione (recto) e Cristo in pietà (verso), olio su tavola, 165×11,9 cm,Messina, Museo regionale
  • Ecce Homo, 1475 circa, tempera e olio su tavola di pioppo, 42,5×30,5 cm, New York, Metropolitan Museum of Art
  • Crocifissione, 1475 circa, olio su tavola, 52,5×42,5 cm, Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten
  • Crocifisso tra la Vergine dolente e san Giovanni, 1475, olio su tavola, 41,9×25,4 cm, Londra, National Gallery
  • Ecce Homo, 1475 circa, olio su tavola di rovere, 48,5×38 cm, Piacenza, Galleria del Collegio Alberoni
  • Ritratto d'uomo (Il condottiero), 1475 circa, olio su tavola di pioppo, 36,4×30 cm, Parigi, Musée du Louvre
  • Ritratto d'uomo (Michele Vianello?), 1475-1476, olio su tavola, 30×24 cm, Roma, Galleria Borghese
  • Ritratto di giovane, 1475-1476 circa, olio su tavoletta incollata su compensato, 27,5×21 cm, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
  • Pala di San Cassiano (Madonna col Bambino tra i santi Nicola di Bari, Lucia, Orsola e Domenico), 1475-1476 circa, olio su tavola, 115×135,6 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum
  • Vergine Annunziata, 1475-1476, tempera e olio su tavola di noce, 42,5×32,8 cm, Monaco di Baviera, Alte Pinakothek
  • Cristo morto sostenuto da tre angeli, 1475-1476 circa, olio su tavola di pioppo, 145×85 cm, Venezia, Museo Correr
  • Cristo in pietà e un angelo, 1475-1478 circa, olio su tavola di pioppo, 74×51 cm, Madrid, Museo del Prado
  • Cristo alla colonna, 1475-1479, olio su tavola, 29,8×21 cm, Parigi, Musée du Louvre
  • Annunziata di Palermo, 1476 circa, olio su tavola, 45×34,5 cm, Palermo, Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis
  • Ritratto Trivulzio, 1476, olio su tavola di pioppo, 37,4×29,5 cm, Torino, Museo Civico d'Arte Antica di Torino
  • Ritratto di giovane, 1476 circa, olio su tavola, 20,4x14,5 cm, Berlino, Gemäldegalerie
  • San Sebastiano, 1476-1477, olio su tavola trasportata su tela, 171×85,5 cm, Dresda, Gemäldegalerie
  • Madonna Benson, 1477-1479 circa, olio su tavola, 58,9×43,7 cm, Washington, National Gallery of Art
  • Ritratto di giovane, 1478 circa, tempera e olio su tavola di noce, 32x26 cm, Berlino, Gemäldegalerie

Ecce Homo.






Nessun commento:

Posta un commento