Body/Head è un progetto che, già a partire dal nome e dalla copertina che sembra presa in prestito dagli anni Sessanta più oscuri, si vorrebbe diviso simmetricamente a metà. Quando uno dei due artisti coinvolti è però Kim Gordon dei Sonic Youth, ogni spartizione equa viene meno. Non ce ne voglia Bill Nace. Ma quando Kim canta, miagola, sussurra, recita e si lamenta, non c’è verso di non avere orecchi che per lei. Eppure Bill Nace, già chitarrista di Ceylon Mange, Vampire Belt, etc, fa un lavoro eccelso alle sei corde, confezionando piccole composizioni che inscatolano alla perfezione la sua smania rumorista.
'Body/Head'. Kim Gordon e Bill Nace.
Prendete Actress, per esempio, il primo brano diffuso dal duo prima ancora dell’uscita dell’album: una schizofrenia in stile Velvet Underground dalla quale risulta difficile non essere morbosamente sedotti. Ma prendete anche i feedback perforanti di Abstract, il brano d’apertura, l’atmosfera straniante di Everything Left o i diciassette minuti di Frontal posti a chiusura del lavoro, dentro i quali canti salmodianti si sposano a melodie andate a male, incubi ad occhi aperti a crescendo elettrici e dissonanze otolesive. Un lavoro libero, che evita di dare coordinate precise, un lavoro che evita anche di dire qualcosa di definitivo sul connubio Nace/Gordon. Prendendo come punto di partenza questo “Coming Apart”, il futuro dei Body/Head potrebbe riservarci di tutto. Certo, l’anima della gioventù sonica ha lasciato ferite inconfondibili in ognuna delle dieci tracce di “Coming Apart” e, anche nei prossimi lavori, sarà dura farci i conti.
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