mercoledì 31 maggio 2017

Necessità.

A quanto pare, se su un foglio segnate le posizioni della Terra e di Venere, le unite con una linea e aspettate otto anni, vi viene fuori una cosa tipo questa. (O anche: l'evidenza di come come la Necessità da piccola giocasse con lo spirografo)! Bellissimo!

Valentina Fagnani (vF)

lunedì 15 maggio 2017

Hertz!

L'ingresso della biblioteca Hertziana è un aspetto della mia psiche.

Valentina Fagnani. (vF)

'Il gesto generoso'.

"Le mani - si legge nella descrizione dell'opera - sono strumenti che possono tanto distruggere il
mondo quanto salvarlo, e trasmettono un istintivo sentimento di nobiltà e grandezza in grado anche di generare inquietudine, poiché il gesto generoso di sostenere l'edificio ne evidenzia la fragilità"...

Valentina Fagnani (vF)





Foto: Venezia Today.

venerdì 12 maggio 2017

La prigione dell'anima. vF

Una figlia allatta la propria madre in prigione, per evitare che muoia di fame. La prigione come simbolo di uno stato spirituale, dell'anima devastata ed abbandonata a sé stessa, tormentata da una fame del tutto diversa da quella corporea. L'immagine è a mio avviso commovente e la dedicherei a tutti quelli che hanno compreso il concetto percependo un brivido sulla pelle!

Valentina Fagnani (vF)

giovedì 11 maggio 2017

La tristezza: un appetito che nessun dolore sazia.

La tristezza: un appetito che nessun dolore sazia, scriveva Emil Cioran. Abbiamo trasformato la tristezza in un problema da superare e non l'abbiamo riconosciuta come soluzione dei problemi. La tristezza, presa con maestria, è la chiave di volta della vera felicità: bisogna imparare a concedersi il lusso di essere tristi. 
Costretti alla felicità, siamo vincolati alla produzione: felice, dal verbo greco phyo, significa infatti fecondo, produttivo. Ma la nostra è una felicità intensiva, d'allevamento, i cui frutti troppo grandi e numerosi piegano l'albero che siamo sotto il peso della paura di vivere.
In questa massificazione della felicità, in quest'obbligo all'abbondanza soltanto la tristezza può salvarci: l'inquinamento luminoso della nostra fame chimica di conoscenza ci impedisce di guardare dritti alle nostre stelle polari. La parola "tristezza" (dal sanscrito trsta, oscuro, torbido) racconta quel ritorno all'oscurità che è il solo a permettere una chiara visione del cielo. E se ha ragione Cioran quando scrive che «se una sola volta fosti triste senza motivo, lo sei stato tutta la vita senza saperlo», io credo anche che «se una sola volta fosti felice senza motivo, lo sei stato tutta la vita senza saperlo».

Valentina Fagnani (vF)

domenica 7 maggio 2017

Vulva Pellegrina!

Ciao! La sera di Pasquetta...Biagio ci introdusse fedelmente et miracolosamente al discorso vulva femminile. Bene, a riguardo di ciò promisi visioni medievali e realissime di ella inserita serenamente in luoghi pubblici e senza pudori. ​Vi lascio quindi con la mia adorata Vulva pellegrina con bastone fallico, ​a mio modesto parere, una meraviglia!​ I pellegrini portavano con sé questi oggetti perché tenevano lontani gli spiriti malvagi. E le chiese erano pieni di questi soggetti. Il senso del pudore avviene con la trasformazione del corpo in statua, con l'estetiche borghesi del rinascimento ed è una cosa che non ha rapporti con le culture precedenti. Non c'era nessun tipo di moralismo nei rapporti con il corpo nelle società contadine... Interessante non so, per me si...ma di certo, fa riflettere! Sogni d'oro...!

Valentina Fagnani (vF)